Gruppo Alpini Ten.Ermete Pedretti - Gruppo Alpini Villa Guardia

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Gruppo Alpini Ten.Ermete Pedretti

Livello 6
Corre l'anno 1965 , quattro alpini da poco congedati, decidono di riunire in un gruppo tutti gli alpini di Villa Guardia.
Terminato il servizio militare nel Corpo degli Alpini, alcuni amici si ritrovano e decidono di "riportare al piano" lo spirito e il modo di essere che aveva accompagnato la loro "naja" in montagna. Si aggiungono nuovi alpini ed altri ancora. Il 26 settembre 1965, dopo aver reso omaggio ai Caduti, sfilato per le vie del paese; unitamente alle autorità Civili e Militari presenti, al Presidente della nostra Sezione dott. Cornelio, alla madrina signora Maria Taiana Pedretti, Padre Pigato, durante la celebrazione della Santa Messa, benedice il nuovo gagliardetto. Nasce il Gruppo Alpini di Villa Guardia. Lo scopo primo e quindi fondamento del nostro Gruppo è racchiuso in quello splendido motto che recita "RICORDARE I MORTI AIUTANDO I VIVI" Solidarietà gratuita, aiuto fattivo per chi ha bisogno, ricordare e far conoscere ai più giovani il sacrificio estremo di tanti soldati in generale e alpini in particolare che hanno visto le loro giovani vite stroncate su un campo di battaglia. Questo è quanto permette a noi di vivere " L'ALPINITA' " mantenendo più che mai vivo l' amore per la nostra Patria e il ricordo di chi "Andando Avanti "ci ha preceduto nel Paradiso di Cantore.
Ten. Ermete Pedretti nasce il 23 novembre 1923. Il suo arrivo nella già numerosa famiglia è salutato come un dono prezioso, Metin sarà il suo diminutivo familiare. A sei anni fa parte della schiera dei piccoli chierici; il parroco vede per lui una grande missione di apostolato laico. Inizia la scuola elementare e più tardi a Como le classi inferiori dell’Istituto Tecnico con ottimi risultati. Si iscrive all’Istituto Magistrale di Varese. Vivace e diligentissimo, i professori lo giudicano una promessa; un professore lo invita a intraprendere gli studi universitari. Ermete si iscrive all’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano. Partecipa come ricercatore scientifico al seminario di geografia che lo porterà alla tesi Il Morenico nella Valle Intelvi. Diventa dottore con una votazione di 110 su 110. L’indomani è al lavoro nell’azienda di famiglia con i fratelli. Inoltre è l’anima dell’Azione Cattolica della parrocchia. Per conto della locale Società di Mutuo Soccorso istituisce una scuola serale; ottiene il locale, trova un finanziatore che dona i libri. La scuola esige un biennio di studio con materie letterarie, scientifiche e disegno. Purtroppo un’imposizione gli chiede di dare alla sua iniziativa un carattere “politico”. Ermete è profondamente turbato. Una sera entra nell’aula un gerarca locale e presenta alla classe un nuovo maestro. Ermete non dice una sillaba, fail segno della croce ed esce dall’aula. Si dedica così all’azienda di famiglia, coltiva il suo amore per la musica studiando pianoforte, il suo amore per la montagna scalando il Monte Rosa.
Arriva la chiamata alle armi. Il 5 dicembre 1941 parte per la Scuola Centrale di Alpinismo di Aosta dove rimane fino al 31 marzo 1942, assegnato al 1° battaglione Universitari. Racconta: Incomincio a prendere il rancio dalla gavetta. È un gavettone che costa caro lavarlo, con un po’ d’acqua fresca, o con la neve. Si deve mangiare in piedi, in dieci minuti e poi subito mettersi in fila. La vita d’Alpino è cominciata e si delinea dura. Nel frattempo studia per superare gli esami che lo porteranno alla nomina di caporale. Dal 25 febbraio al 21 marzo 1942 è a Oropa per il campo che si chiude con la nomina a sergente. Dopo alcuni giorni di licenza a casa riparte per Merano dove frequenta il corso da tenente: esercitazioni tattiche con armi, scalate in cordata, lunghe marce. L’Epifania del 1943 lo vede ufficiale e assegnato al battaglione Val Cismon a Feltre. Poi è trasferito ad Oseacco di Resia.Il mese di giugno inizia con una serie di ricognizioni che lo riportano sui monti. Scrive: Due parole sole perché sto preparando in gran velocità lo zaino: vado sul monte Canin con tre miei colleghi e alcuni Alpini. È il suo ultimo scritto; qualche giorno più tardi un’operazione di guerra stroncherà la sua giovinezza. È il 28 giugno 1943. Ermete accompagna i suoi Alpini al fiume per il bagno quando alcuni ragazzini impauriti dicono di aver visto i ribelli lassù nel bosco. Ermete, dopo aver informato il suo capitano, si avvia sul monte. Sente un fruscio; ordina ai soldati di disporsi in ordine di combattimento e preparare le armi; poi avanza solo rimandando il caporale che vorrebbe seguirlo. Avanza attento ma due colpi di fucile echeggiano nella valle; un Alpino si lancia a difesa del suo ufficiale ma anche lui è abbattuto dall’agguato mortale. Ermete riposa nel piccolo cimitero di Maccio di Villa Guardia; una tomba con una croce severa cinta da una corona folta di spine; sotto è scolpito l’attimo del suo sacrificio con lo sguardo dolce forse anche per dire ai suoi cari che il dovere è duro ma la fede lo rende lieve lassù nella luce di Dio. Il 26 settembre 1965 nasce il Gruppo Alpini di Villa Guardia dedicato al tenente Ermete Pedretti. Madrina del gruppo la mamma: la signora Maria Taiana Pedretti.
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